Potare, nutrire e raccogliere dal proprio albero familiare.
L’analisi transgenerazionale detta anche psicogenealogia consiste in una lettura psicologica della propria genealogia familiare.
Quanto si propone in sessioni individuali o lavoro di gruppo è un vero e proprio viaggio analitico attraverso gli avvenimenti che hanno segnato la storia familiare.
Il lavoro consiste nell’andare indietro nel tempo di tre, quattro generazioni, cercando di comprendere quanto e come episodi fortemente significativi ma anche vicende apparentemente anodine abbiano influenzato a livello conscio e inconscio i nostri comportamenti, e quale impatto abbiano avuto sulle sofferenze presenti.
Scegliamo la definizione viaggio in quanto il lavoro oscilla tra le ricerche genealogiche in senso proprio – non sempre ovvie anche se oggi rese più facili dalla digitalizzazione degli archivi – e la rilettura/revisione profonda di ciò che emerge da questa ricostruzione, alla ricerca delle conseguenze che fatti anche lontani possono aver avuto, sia sul percorso individuale sia, a volte, sull’intero sistema familiare.
Il processo richiede materiali tali sogni, immagini, fantasie, libere associazioni. Questo “materiale psichico” si rivelerà prezioso: la narrazione favorirà nuove prospettive.
L’intreccio dei fatti e delle loro risonanze emotive potrà mettere in luce ripetizioni di scenari, di schemi relazionali, di nodi, d’impedimenti, o l’esistenza e la ripetizione di traumi.
L’analisi transgenerazionale può affiancare utilmente un’analisi personale, o una psicoterapia, in quanto, lavorando in profondità sulle trasmissioni
verticali, può contribuire a chiarire alcuni aspetti del processo personale, e aprire nuove strade nel percorso terapeutico.
Per quanto riguarda la ricerca genealogica, utilizzeremo, oltre ai dati di archivio in senso stretto, qualunque elemento che possa contribuire alla ricostruzione, e quindi fotografie, lettere, documenti, diari, e anche persone – facenti o meno parte della famiglia – che abbiano ricordi, impressioni relative al quadro che vogliamo ricreare.
Poco a poco, l’albero genealogico si arrichirà di storie dimenticate, di segreti magari solo spariti o invece più o meno abilmente nascosti fino a diventare irrapresentabili in quello che viene definito l’inconscio familiare.
L’obiettivo è quello di riconoscere, quando presente, l’impatto del non- detto, che prende la forma di sentimenti contrastanti che vanno dal dolore ingestibile alla vergogna indicibile, passando per il senso di colpa. La messa a fuoco di questi meccanismi permetterà di rimettere in moto una vita psichica congelata, immobilizzata da fardelli troppo pesanti, e di accedere ad una maggiore libertà e quindi ad una maggiore serenità.
Gli incontri individuali durano 75 minuti e hanno una cadenza mensile.
I lavori di gruppo si organizzano in week-end di due giorni. Sono diversi, più circoscritti, basati in parte sul gioco delle risonanze tra i partecipanti.
Per informazioni : Bruno Duquennoy, psicologo clinico. mail : bruno.duquennoy.roma@gmail.com
cell : 347.3643975